Era da tempo che sognavamo di visitare l’Indonesia e, quando ne abbiamo avuto l’occasione, abbiamo intrapreso viaggio che da Ubud, il cuore spirituale di Bali, ci ha portato fino a Jakarta, la caotica capitale indonesiana. Lungo il percorso, abbiamo visitato colorati mercati ed antichi templi, passeggiato sulle lunghe spiagge di Bali, ammirato tramonti mozzafiato, aspettato di vedere il sole sorgere sul cratere di un vulcano ed incontrato persone meravigliose. In quest’articolo, troverai tutti i nostri consigli per organizzare un viaggio in Indonesia.
Ti anticipo che la difficoltà principale quando si inizia ad organizzare un viaggio in Indonesia sta nel definire un itinerario. In Indonesia ci sono tantissimi posti indimenticabili ed ogni regione ha cultura, tradizioni ed attrazioni diverse. Questa nazione, infatti, è abitata da numerosi gruppi etnici con lingue e tradizioni distinte.
Essendo il nostro primo viaggio in Indonesia, noi abbiamo optato per un itinerario abbastanza classico e ci siamo concentrati sulle isole di Bali e Java, perfette per chi viaggia in famiglia.
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Cosa troverai in questo articolo sull’organizzazione di un viaggio in Indonesia:
Cosa serve per entrare in Indonesia
Qual’è il periodo migliore per organizzare un viaggio in Indonesia?
Informazioni sanitarie per un viaggio in Indonesia
Cosa vedere in Indonesia: il nostro itinerario da Ubud a Jakarta
Viaggio in Indonesia: prima di partire
Cosa serve per entrare in Indonesia
Per quanto riguarda i requisiti d’ingresso in Indonesia, ti consiglio di consultare la pagina di Viaggiaresicuri dedicata a questa nazione. In questo modo, avrai accesso ad informazioni aggiornate.
Sicuramente avrai bisogno di un passaporto, con almeno sei mesi di validità residua, e del visto.
Al momento, i cittadini italiani possono richiedere il visto turistico all’arrivo (VOA) in aeroporto. Questo tipo di visto è valido per 30 giorni (rinnovabili una volta) e costa 500.000 Rp. (Circa 34 Euro).
Qual’è il periodo migliore per organizzare un viaggio in Indonesia?
Le dimensioni del territorio indonesiano rendono difficile dire qual è il periodo migliore per andare in Indonesia a livello generale. Tutto dipende dall’itinerario che hai in mente. Tieni comunque presente che l’Indonesia ha un clima caldo umido.
L’anno si divide, poi, in due stagioni: quella secca, che va da aprile ad ottobre, e quella monsonica, che va da novembre a marzo, con piogge prevalenti in gennaio e febbraio.
Il periodo migliore per organizzare un viaggio in Indonesia è, quindi, quello che va dalla fine della nostra primavera all’inizio dell’autunno.
Informazioni sanitarie per un viaggio in Indonesia
Se stai organizzando un viaggio in Indonesia (ed in particolare se viaggi con i bambini), potrebbe essere utile fissare un appuntamento con il Centro Viaggiatori internazionali della tua zona.
Ti sapranno indicare se nel tuo caso (ed in base all’itinerario che hai in mente) è consigliato fare qualche vaccinazione o adottare qualche precauzione. Tieni, infatti, presente che l’Indonesia è molto vasta e che le condizioni igienico sanitarie variano molto da zona a zona.
In ogni caso, è importante non sottovalutare le zanzare.
La prevenzione delle punture è fondamentale. Ti consiglio di acquistare un buon repellente antizanzare adatto alle zone tropicali (noi ci troviamo bene con Jungle Forte o con Autan Tropical), di trattare i vostri abiti con permetrina (Es. BioKill o Kill Off) e di utilizzare un abbigliamento adeguato in caso di escursioni in aree più a rischio.
Soldi
La valuta locale è la Rupia Indonesiana (IDR). Al tuo arrivo in aeroporto troverai bancomat e cambiavalute per far fronte a tutte le prime necessità.
In generale, in Indonesia, non avrai problemi a reperire degli ATM. Se ti dirigete verso zone meno turistiche abbi però l’accortezza di prelevare abbastanza denaro.
Se preferisci portare gli euro dall’Italia e, poi, cambiali una volta in Indonesia, cerca di scegliere solo cambiavalute autorizzati. In più di un’occasione, infatti, ci è stato detto di stare attenti alle truffe, che a quanto pare sono molto diffuse.
Telefono e internet
Avere sempre a disposizione internet durante un viaggio in Indonesia è sicuramente molto comodo. Una volta a destinazione, ti consiglio di cercare un rivenditore e di acquistare una SIM locale.
Nei principali aeroporti internazionali, come in quello di Denpasar e Jakarta, troverai gli stand ufficiali delle varie compagnie. In alternativa, potrai acquistare la tua SIM nei supermercati una volta fuori.
Assicurazione
Quando si parte per un viaggio fuori Europa e, soprattutto, quando si viaggia con i bambini è fondamentale stipulare una buona assicurazione di viaggio.
Noi ci troviamo benissimo con Chapka.
Durante uno dei nostri viaggi, abbiamo, infatti, avuto la sfortuna di doverci rivolgere ad un medico e siamo rimasti davvero soddisfatti. In pochi minuti, ci è stata indicata una struttura a cui rivolgerci e, quando siamo arrivati sul posto, ci è stato comunicato che il costo della visita era già stato pagato dalla nostra assicurazione.
Come spostarsi in Indonesia
In generale, noi amiamo muoverci con i mezzi locali. A seconda della zona, cambia però la disponibilità. Tieni, infatti, presente che, mentre l’isola di Java è ben collegata, non si può dire lo stesso di Bali.
A Java, noi abbiamo, infatti, fatto i grandi spostamenti con pullman e treni. A Bali la cosa migliore sarebbe avere a disposizione un mezzo proprio, come un motorino. Noi con un bambino di 5 anni non ce la siamo sentita. Per fare tutti gli spostamenti da Ubud ci siamo rivolti ad un driver, mentre al sud abbiamo deciso di utilizzare Grab, un’app davvero indispensabile.
Anche nelle città, come Jakarta, consiglio di far riferimento a Grab. I taxisti tendono a non essere particolarmente corretti e difficilmente sono disposti ad accendere il tassametro. Per evitare discussioni, noi abbiamo usato Grab ovunque e ci siamo trovati veramente benissimo.
Dove dormire in Indonesia
Come accennavo, in Indonesia si trovano hotel per tutti i gusti e tutte le tasche.
La scelta dipende dalle tue esigenze.
Ti consiglio di cercare su Booking la soluzione più adatta a te.
In Indonesia con I bambini
Il turismo in queste zone è in generale ben sviluppato ed organizzare un viaggio in Indonesia con i bambini non è complicato, soprattutto se si scelgono le destinazioni più conosciute (Bali, in particolare, è adattissima alle famiglie).
A seconda di quelle che sono le proprie esigenze si può optare per una vacanza più o meno confortevole, scegliendo tra resort a cinque stelle o semplici homestay gestiti da famiglie locali.
Noi preferiamo muoverci con autobus e treni e, non amando i villaggi turistici, prediligiamo hotel ed alloggi più semplici. In ogni caso, non abbiamo mai avuto alcuna difficoltà. Tieni presente però che non troverai seggiolini sui taxi.
Cosa vedere in Indonesia: itinerario da Bali a Java
Come accennavo la difficoltà maggiore per chi inizia a programmare un viaggio in Indonesia riguarda la definizione dell’itinerario. Le alternative, infatti, sono tantissime, dalle isolette ai parchi naturali, dai vulcani alle grandi città.
Noi avevamo a disposizione 23 giorni e tanta voglia di perderci con calma tra la gente, di vedere mercati e templi e di scoprire una cultura lontana dalla nostra. Per questo abbiamo deciso di non dedicare troppo tempo al mare ed alle meravigliose isolette indonesiane, a cui riserveremo un nuovo viaggio, ed abbiamo organizzato un viaggio in Indonesia che ci ha portato alla scoperta delle isole di Bali e Java.
Alla scoperta di Bali
Giorno 1 – 2: il viaggio
I primi due giorni del nostro viaggio, li abbiamo trascorsi in aereo. Per risparmiare un po’, abbiamo scelto un volo della Turkish Airlines che faceva uno scalo di 9 ore ad Istambul e ne abbiamo approfittato per ammirare un suggestivo tramonto sul Bosforo.
Dopo altre 12 ore di viaggio, siamo atterrati nell’aeroporto di Denpasar, quando ormai il sole era tramontato da qualche ora, ed, una volta espletate le pratiche per l’ingresso, abbiamo preso un taxi e raggiunto il nostro hotel nel centro di Ubud.
Giorno 2 – 3: alla scoperta di Ubud
La cittadina di Ubud, il cuore culturale e spirituale di Bali, è uno dei luoghi più suggestivi dell’isola. Immersa nelle risaie, è la base perfetta per esplorare molti dei principali punti d’interesse.
Passeggiando per le sue vie, accompagnati dal profumo dell’incenso, ci si imbatte in continuazioni in templi e Canang Sari, cestini quadrati realizzati con le foglie di palma, pieni di fiori, frutta, riso e altre offerte.
Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare Ubud proprio nel periodo del Galungan, una festività balinese che celebra la vittoria del bene sul male, e le vie erano addobbate con penjor, lunghi pali decorativi di bamboo.
Il centro di Ubud si può tranquillamente visitare a piedi. Tra i luoghi più interessanti da vedere si possono citare il Puri Saren Agung, conosciuto anche come Ubud Palace; il Pura Taman Saraswati, con lo splendido laghetto di fiori di loto, ed il mercato tradizionale.
Ubud è una cittadina estremamente caratteristica. Noi abbiamo trascorso molto tempo passeggiando tra le sue vie senza una meta, facendoci guidare dall’istinto. Ci siamo fermati ad assaggiare i piatti tipici nei suoi warung e ci siamo persi nelle sue vie più particolari.
Un percorso da non perdere ad Ubud è, poi, la Campuhan Ridge Walk, una delle più belle passeggiate panoramiche da fare in questa zona.
Giorno 4: i dintorni di Ubud
Il traffico a Bali è veramente terribile. Per questo motivo, come spiegavo prima, il mezzo migliore per spostarsi sull’isola è il motorino. Noi, viaggiando con un bambino di 5 anni, abbiamo deciso di muoverci con un driver, che abbiamo incontrato per le vie di Ubud.
Il vantaggio è stato che, dopo avergli spiegato quanto amiamo i mercati locali, siamo riusciti a farci accompagnare in quelli meno turistici, frequentati solo da gente del posto, e che ci ha parlato di usanze e tradizioni locali, facendoci comprendere meglio la cultura balinese. Per questo consiglio di prendere in considerazione questa alternativa.
Nei pressi di Ubud, abbiamo visitato diversi siti meravigliosi.
Da non perdere ci sono le risaie Tegalalang, le piantagioni di caffè, le cascate Tegenungan, il tempio di Goa Gajah, anche conosciuto come la grotta dell’elefante, ed il sito di Gunung Kawi, un tempio situato tra risaie e palmeti.
Il luogo che più ci ha colpito in questa zona è il Pura Tirta Empul, uno dei templi induisti più importanti di Bali, dove, da oltre mille anni, si svolge un rituale sacro di purificazione.
Giorno 5: ad Est dell’isola di Bali
Abbiamo, poi, dedicato una giornata alla scoperta di alcuni incredibili siti del lato est di Bali.
Siamo partiti dal Taman Tirta Gangga, il palazzo sull’acqua costruito come residenza estiva dall’ultimo re di Karangasem, ed abbiamo, poi, raggiunto il Pura Lempuyang, uno tra i più antichi templi di Bali, noto ai più per le foto della ormai celebre porta del paradiso, che si affaccia sul monte Agung.
Infine, abbiamo visitato il Pura Besakih, il più grande e sacro dei templi di Bali. Situato sul pendio del Monte Agung, questo complesso è composto da ben 22 templi diversi.
Giorno 6: il Nord di Bali
La nostra giornata a nord di Ubud è iniziata con una passeggiata nelle meravigliose risaie di Jatiluwih, Patrimonio UNESCO.
Abbiamo, poi, proseguito sino al tempio Ulun Danu Bratan, il tempio shivaista più importante di Bali, situato nel villaggio di Bedugul, sul lago Bratan. Dedicato alla dea dell’acqua Dewi Danu, è un luogo dal fascino indiscutibile.
Prima di tornare ad Ubud, ci siamo fermati al Pura Taman Ayun, il santuario dell’antico regno di Mengwi, incluso dal 2012 nell’Unesco World Heritage, dove si stava svolgendo una celebrazione per l’anniversario del tempio. Qui le architetture tipiche della tradizione balinese incontrano gli influssi provenienti dalla Cina.
Giorni da 7 a 12: il sud e la penisola di Bukit
Ci siamo, poi, spostati a sud ed abbiamo dedicato alcuni giorni alla scoperta di questa parte di Bali, tra lunghe spiagge, templi e scogliere a picco sul mare.
Come base in questa parte dell’isola abbiamo scelto Nusa Dua. Si tratta di una zona piena di resort di lusso ed eccessivamente occidentalizzata, ma vicina du una lunga spiaggia balneabile, perfetta per chi viaggia con dei bambini piccoli.
Noi abbiamo optato per un hotel molto semplice e, da qui, abbiamo visitato diverse località del sud di Bali. In questa zona, per gli spostamenti è comodissimo Grab.
Oltre alla spiaggia di Nusa Dua, vi consiglio di raggiungere Melasti Beach e Geger Beach. Da quest’ultima, camminando sulla sabbia si può arrivare sino ad un piccolo tempio.
Da non perdere sono, poi, la spiaggia ed mercato del pesce di Jimbaran. Qui, è possibile cenare in uno dei ristoranti sulla spiaggia o acquistare del pesce da far grigliare in uno dei warung. L’atmosfera al tramonto è magica.
Interessante è anche il Puja Mandala, un complesso di 5 siti religiosi che dimostra come le cinque principali religioni dell’Indonesia vivano armoniosamente.
A sud ci sono anche due tra i templi più suggestivi di Bali. In cima ad una scogliera di 70 metri a picco sul mare, sorge il tempio di Uluwatu, dedicato al dio della tempesta Rudra. Da ammirare al tramonto.
Bellissimo è, poi, il tempio Tanah Lot, dedicato alle divinità del mare, che, trovandosi su isolotto roccioso, è accessibile solo con la bassa marea.
L’isola di Java
Giorno 13 – 14 – 15: arrivo a Java ed escursione sul monte Bromo
Dopo due settimane, abbiamo preso un traghetto al porto di Gilimanuk, che, in un’ora di navigazione, ci ha portato a Banyuwangi, sull’isola di Java.
Appena sbarcati, ci siamo resi conto di quanto Java sia diversa da Bali. La religione a maggioranza mussulmana, la cultura e, persino, il cibo, qui, sono differenti. Quello che, invece, non cambia sono la gentilezza e l’ospitalità del popolo indonesiano.
Il giorno dopo, in treno, abbiamo raggiunto la stazione di Probolinggo e, con alcune difficoltà, il villaggio di Cemoro Lawang, ai piedi del vulcano Bromo.
Alle 2 di notte, una jeep ci ha portati sino ad un punto panoramico per vedere l’alba sul gruppo di vulcani. È stato uno dei momenti più intensi ed emozionanti del viaggio. Abbiamo poi attraversato il mare di sabbia e raggiunto la bocca del cratere.
Dopo una lenta giornata trascorsa nel Parco nazionale di Bromo Tengger Semeru, siamo tornati a Probolinggo e con un pullman notturno abbiamo raggiunto Yogyakarta.
Noi abbiamo organizzato tutto in autonomia, ma se preferisci puoi optare per un’escursione privata.
Giorni 16 – 17 – 18: Yogyakarta
Yogyakarta è il cuore culturale di Java. In città non si possono perdere il complesso del Kraton, il palazzo reale, il Taman Sari, il palazzo dell’acqua, il mercato tradizionale e la vivace Malioboro Road.
Si tratta di una città davvero particolare, che vale assolutamente la pena di visitare, decisamente più intima e caratteristica della caotica Jakarta.
Partendo dalla città è possibile visitare il tempio buddhista più grande al mondo, Borobudur, ed il complesso di templi induisti di Prambanan, entrambi parte del patrimonio Unesco, e perdersi tra bassorilievi, stupa e le raffigurazioni delle divinità. Si tratta di due luoghi davvero spettacolari.
Noi anche in questo caso ci siamo organizzati sul posto, trovando un driver disposto ad accompagnarci ai due templi. Per comodità, ti consiglio di prenotare un’escursione privata.
È anche possibile spostarsi con i mezzi, ma si deve avere abbastanza tempo a disposizione.
Giorni 19 – 20 – 21: Giakarta
Abbiamo trascorso gli ultimi giorni del nostro viaggio immersi nel caos di Jakarta, passeggiando tra moderni grattacieli e baracche fatiscenti.
Abbiamo visitato i siti più conosciuti, camminato per le vie della città vecchia, cenato nei warung ad assaggiato lo street food nei baracchini, raggiunto il lungomare e le zone più moderne della città.
Ciò che più ci ha colpito è il quartiere cinese, situato a Goldok, con i suoi colori accesi e gli odori pungenti, le bancarelle stracolme ed i negozietti.
L’idea iniziale era, poi, quella di prendere un treno per Bogor o di raggiungere una delle Thousand Islands, ma purtroppo il meteo non è stato dalla nostra parte.
Siamo, però, riusciti a far felice nostro figlio, portandolo a Kidzania, una città in miniatura, con strade, palazzi ed attività commerciali, dove i bimbi possono fingere di essere grandi, lavorare, guadagnare e spendere i propri soldi. Un luogo da non perdere, se si viaggia con i bambini.
Giorni 22 -23: rientro
Anche per il rientro ci siamo affidati alla Turkish Airlines e fatto uno scalo ad Istambul. Stavolta avevamo a disposizione più di 15 ore e ne abbiamo approfittato per visitare la città.
Spero che questo articolo ti sarà utile nell’organizzare un viaggio in Indonesia. Se hai dubbi o domande, scrivimi! Sarò felice di aiutarti!
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